sabato 24 aprile 2010

Nella mente del serial killer

Sono certa di avere una miriade di cose "archiviate" nella mia testolina in attesa di essere postate qui ma, come al solito, quando arriva il momento di farlo non mi tornano mai in mente! E così ho deciso di approfittare della chicca che sto per proporvi anche per vedere se la mia massa cerebrale è abbastanza sviluppata da riuscire nell'impresa di postare un video...



Quella che spero siate riusciti a vedere è una clip tratta dal film The cell - La cellula, una pellicola del 2000 scritta da Mark Protosevich (sceneggiatore di Poseidon e Io sono Leggenda) e diretta da Tarsem Singh. La trama è la seguente.

Un detective dell'FBI fa irruzione nella casa di un serial killer per arrestarlo. Quando però lo trova riverso a terra in stato comatoso la situazione diventa critica. Poco prima infatti l'uomo, affetto da disturbi psichici, ha rapito una ragazza che adesso ha le ore contate, e al momento lui è il solo a sapere dove sia. Il detective allora si rivolge ad un'equipe specializzata in mappatura della mente, guidata dalla psicologa Catherine Deane (Jennifer Lopez). La dottoressa dovrà entrare nella mente dell'assassino e farsi dire da lui dove si trova la ragazza. Ma esplorare il mondo interiore di uno schizofrenico si rivelerà un'esperienza devastante.

Il film mi è piaciuto subito, per due ragioni.
Per prima cosa le scenografie: le trovo semplicemente sublimi, degne di un'opera di George Grie (un artista che adoro e di cui in seguito vi parlerò). La seconda cosa invece è la genialità della storia, che per quanto banale possa apparire è comunque incredibilmente affascinante.
Non so voi, ma io troverei estremamente allettante l'idea di poter esplorare - nel vero senso della parola - quell'imprevedibile e sconosciuto universo che è la mente umana. Inoltre non è nemmeno così futuristica come intuizione, visti i prodigi di cui oggi è capace la tecnologia.
Quello che mi chiedo però è: non sarebbe anche inquietante come prospettiva? Non sono forse proprio l'imprevedibilità e l'impossibilità di conoscerne i meccanismi a fare del nostro cervello quell'immenso scrigno di meraviglie lasciatoci in eredità dall'evoluzione della nostra specie?

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